la fusione tra Ulss 18 e 19 - l’appello del mondo sanitario polesano


Ieri, 22 dicembre, in sala Giunta, a Palazzo Nodari, il sindaco, Bruno Piva è intervenuto sul tema assieme a Francesco Noce, presidente dell’Ordine dei Medici di Rovigo e ad Emilio Ramazzina, direttore della struttura operativa complessa di medicina interna per Trecenta e Rovigo. La nostra preoccupazione è legata alla questione riguardante il futuro dell’ospedale di Rovigo – ha spiegato il sindaco Bruno Piva.
Il Presidente, Francesco Noce, ha evidenziato le problematiche a cui si dovrà far fronte: “Ciò che ci preme difendere è la salute del cittadino; unendo, infatti, due realtà povere, come Adria e Chioggia, non se ne crea una più ricca, anzi, si genera una criticità anche per l’ospedale Rovigo; l’uni - co accorpamento accettabile, se risultasse davvero necessario, sarebbe quello tra quest’ultimo e l’Ulss 19, magari annettendo luoghi limitrofi; il taglio dei posti letto, poi, dovrà essere attuato solo quando la ristrutturazione locale sarà avvenuta, per garantire l’assistenza 24 ore su 24”.
Le posizioni politiche, sanitarie e mediche sono concordi sul fatto che l’unica soluzione perseguibile sarebbe l’unione tra l’Ulss di Adria e Rovigo, ampliando così effettivamente il bacino d’utenza, riuscendo a salvare le eccellenze che hanno reso il nostro ospedale invidiabile in tutto il Veneto” ha concluso Piva.


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xxx Fonte : La Voce di Rovigo
inserito il 24 dicembre 2011 (656)
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