Smettere di fumare: le variazioni di peso non annullano i benefici


Smettere di fumare riduce in modo significativo il rischio di malattie cv, ma è associato ad un aumento del peso corporeo; l'aumento di peso è in genere compreso tra 3 e 6 Kg, si realizza nei 6 mesi dopo la sospensione del fumo e tende a perdurare nel tempo. Ma l'obesità è anch'essa un fattore di rischio per le malattie cv e si stima che la mortalità per malattie vascolari aumenti del 40% per ogni incremento del BMI di 5 unità. In questo modo i benefici generati dalla cessazione del fumo potrebbero essere attenuati dall'incremento di peso; e ciò in modo particolare nei pazienti affetti da diabete mellito, nei quali il controllo metabolico potrebbe essere più scadente. In un recente studio, Carole Clair, della Università di Losanna, ha voluto testare l'ipotesi se l'aumento di peso successivo alla sospensione del fumo fosse in grado - o meno - di attenuare il beneficio cv in soggetti diabetici e non. A questo fine sono stati arruolati in uno studio prospettico di coorte 3.251 soggetti utilizzando i dati del Framingham Offspring Study; durante i controlli effettuati ogni 4 anni è stata registrata l'abitudine al fumo, suddividendo i soggetti in fumatori, recent quitter (meno di 4 anni) e long-term quitter (più di 4 anni). Il follow-up medio è stato di 25 anni (SD 9.6). L'incremento di peso è risultato maggiore nei soggetti recent quitter senza diabete (2.7 Kg; range interquartile - 0.5 to 6.4) o con diabete (3.6 Kg; range interquartile -1.4 to 8.2) rispetto a quelli long- term quitter (0.9 Kg; - 1.4 to 3.2 senza diabete e 0.0 Kg; -3.2 to 3.2 con diabete rispettivamente). Nei soggetti non diabetici il tasso di incidenza di malattie cv, aggiustato per età e sesso, è stato di 5.9/100 persone esaminate nei soggetti recent quitter, 3.1/100 persone esaminate nei long-term quitter e 2.4/100 persone esaminate nei non fumatori. Significativa è stata la differenza di incidenza di malattie cv rispetto ai soggetti fumatori, con un HR pari a 0.47 nei recent quitter e 0.46 nei long-term quitter. Ma è da sottolineare che questa associazione è stata solo in minima parte modificata dall'aumento del peso corporeo. Questi dati hanno quindi confermato che la cessazione del fumo è associata ad una riduzione di eventi cv e l'aumento di peso non viene a modificare questa associazione. Gli AA di questo studio concludono pertanto che la sospensione del fumo esercita un beneficio cv netto nonostante l'inevitabile aumento di peso.


xxx Fonte : medicinainterna33
inserito il 15 aprile 2013 (822)
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