Malasania: decorrenza del termine per proporre querela


Corte di Cassazione - Quarta sezione Penale - sentenza n. 38434/2013

La sentenza  prende le mosse dalla condanna di due medici specialisti, l’ostetrica e il ferrista per avere causato ad una partoriente lesioni derivanti dalla presenza di una garza lasciata all'interno dell'addome, in prossimita' dell'ovaio di sinistra, successivamente estratta mediante un nuovo intervento chirurgico.

Uno degli imputati, agendo per la cassazione della sentenza di condanna, sosteneva tra gli altri aspetti che il reato non era precedibile poiche' la querela era stata sporta dopo il novantesimo giorno, decorrente dal momento in cui la donna aveva avuto piena consapevolezza della presenza in addome del corpo estraneo, cioe' all’esito della TAC.

La Suprema Corte ha confermato la tempestivita' della querela, evidenziando che solo a seguito dell'intervento chirurgico mediante il quale si procedette ad estrarre la garza dimenticata fra le viscere della paziente, quest'ultima ebbe la piena consapevolezza della fonte dei disturbi che le avevano imposto accertamenti e, infine, l'intervento chirurgico esplorativo. Pur vero che la TAC aveva restituito immagini che facevano sospettare la presenza di un corpo estraneo, ma si tratto', appunto, di un mero sospetto, senza che, peraltro, fosse possibile per la persona offesa trarne fermo convincimento a riguardo della natura del detto corpo, tanto da legittimare, senza correre il rischio di muovere un'accusa ingiusta, la presentazione di querela a carico dell'equipe operatoria del "cesareo".


xxx Fonte : ANAOO-Assomed
inserito il 07 ottobre 2013 (708)
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